25 settembre 2004

Congresso Nazionale UAI a Piombino

 

Il 25 settembre 2004 una sparuta ma agguerrita delegazione astrofila (Marco Garoni, Max Bruschi e Paolo Morini) si muoveva da Ravenna alle prime luci dell'alba alla volta di Piombino, per presenziare al Congresso dell'Unione astrofili Italiani.

Nella cornice di un bellissimo hotel e grazie all'organizzazione impeccabiledel Gruppo astrofili di Piombino e del Coordinamento Associazioni Astrofile della Toscana, si è svolta una giornata veramente meravigliosa.

Fra le attrazioni locali gli interventi di Garoni e Morini, rispettivamente su "Cinema di fantascienza e divulgazione astronomica" e su "Sidewalk Astronomy", a nome della Commissione Divulgazione UAI e delle associazioni astrofili ravennati ALPA e ARAR.

Fra gli altri avvenimenti ne ricordiamo alcuni, solo per quanto la memoria ci soccorre.

La presentazione a cura di Pasqua Gandolfi della sezione Astrocultura UAI.

La presentazione dell'iniziativa "Stop alla astrologia".

La proclamazione dei vincitori e la consegna dei premi del concorso "Una stelle sul diploma" riservato agli studenti delle scuole superiori che hanno concorso co n una tesina di argomento astronomico.

La presentazione del film "Gli astronomi", tratto da un romanzo scritto da Vanni Ronsisvalle, per la regia del figlio, che molto simpaticamente dopo la presentazione si è intrattenuto e ha svelato una serie di back-stage. Naturalmente alcuni di noi si erano procurati per tempo una copia del romanzo, edito da Sellerio e di cui consigliamo a tutti la lettura, per farsela autografare dal regista Ronsisvalle.

Mentre l'incontro con Ronsisvalle era l'evento "top" della mattinata, il pomeriggio ha ruotato attorno alla presenza del meteorologo Paolo Sottocorona, che ha scelto come argomento la tanto dibattuta deriva climatica da cui sarebbe preso il pianeta e sulla quale i mass-media non fanno che fare oscillare le opinioni dalla sensazione che sia tutta una montatura, fino all'estremo opposto della catastrofe ambientale imminente e irreversibile.

La giornata si è conclusa con la consegna del Premio Lacchini e credo tutti siano rimasti colpiti e commossi dal lucido intervento del prof. Romano, pioniere dello studio delle stelle variaili e dell'archeoastronomia, che in pochi minuti ci ha sintetizzato quella che potremmo chiamare una vita semplice e avventurosa. In pochi minuti abbiamo ripercorso le tappe della vita di un giovane appassionato del cielo, diventato poi astronomo, che ha lavorato con i più grandi ricercatori del XX secolo e che, per una serie di circostanze, si è trovato ad essere l'iniziatore di una disciplina, la archeo-astronomia, fino ad allora seppellita nella numerologia e nei resoconti a dir poco arbitrari e fantasiosi di esperti che cercavano chissà quali segni del cielo nelle costruzioni lasciate dall'uomo.

Una grande giornata, conclusa con l'impegno di ritrovarsi nel 2005 a La Spezia, per ascoltare, e naturalmente anche parlare, di quegli argomenti che tanto accendono la nostra fantasia di appassionati del cielo...

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