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       | Transito di Venere  Vs Terremoto: gli astrofili sono già leggende! 
 Alle 4:00 la partenza, il molo corto di Marina di  Ravenna avvolto da un’atmosfera magica.Già i primi telescopi montati e gli altri in arrivo.  Ci si saluta tutti e si montano gli strumenti, con un po’ di emozione perfino.
 Il transito di Venere sul Sole infatti è un evento  raro da osservare, dopo quello avvenuto nel 2004 e quello attuale del 2012 si  verificherà nuovamente solo nel 2117.
 Oggi può sembrare una “curiosità astronomica”, ma il  transito è importante poichè ha permesso nel XVII secolo di dimensionare il  sistema solare grazie alla parallasse ed anche a determinare alcune misurazioni  altrimenti impossibili con gli strumenti disponibili all’epoca.
 Mentre aspettavamo il sorgere del sole, siamo stati  cullati dai colori dell’alba sul mare, dagli odori di salsedine, dai rumori del  risveglio generale.
   D’un tratto un nutrito gruppo di persone si è  avvicinato: l’associazione Nordic Walking si è presentata in tenuta sportiva  per osservare insieme a noi e poi proseguire con una passeggiata in riva al  mare.
 La solita nuvoletta dell’astrofilo si è posizionata  sulla linea dell’orizzonte facendoci un po’ brontolare – che ci piace tanto - per  poi tirare sospiri di sollievo quando il sole, salendo in cielo spolvera  l’orizzonte e risplende permettendoci di osservarlo dalle 5:30 circa.
 Il primo contatto alle 6:37 ha suscitato stupore  collettivo e tutti i telescopi occupati!
 Sui numeri la solita incertezza: circa 250 per gli  organizzatori, e quanti per la questura?
 Scherzi a parte, il molo era affollatissimo e dalle  6:00 alle 7:30 circa c’è stato un continuo andirivieni di curiosi e  appassionati.
 Il terremoto è passato quasi inosservato, tutti  eravamo rapiti ad osservare il pianeta in transito. Qualcuno addirittura ha  pensato che il movimento del molo fosse dovuto ad una nave che passava nei  pressi del porto!
 Durante il transito ognuno osservava a modo suo: chi  improvvisava passi di danza mentre puntava il telescopio, chi mangiava more e  biscotti, chi si “esibiva” in astronomiche spiegazione davanti ad un nutrito  gruppo di nordic walkers, chi saltellava da un telescopio all’altro in preda ad  un’insolita estasi.
 Oltre al “pallino nero vicino al bordo” (come lo ha  descritto un bimbo dopo aver osservato al telescopio) c’era una grande attività  solare e si potevano osservare alcune grandi macchie solari al centro del  disco.
 Telescopi con i filtri solari, vetrini da saldatore,  occhialini “da eclissi”…diversi strumenti per osservare il sole e vedere il  transito in tutta sicurezza.
 Il transito di Venere visibile dalla nostra zona è  durato complessivamente circa un’ora di tempo e il finale è stato allietato  dalle note della "Transit of Venus March" del compositore John Philip Sousa.
 Ad un certo punto, quando ormai si era in fase  smontaggio strumenti, è passato un peschereccio il cui equipaggio ci ha  salutato con entusiasmo gridando: “Ma non c’è l’eclissi!!” e una sonora risata  ha scosso gli ultimi astrofili presenti.
 I giornali hanno parlato del Planetario, dell’ARAR e  degli astrofili, dell’osservazione e del terremoto con epicentro poco lontano,  passato quasi inosservato grazie all’attenzione di tutti rapita dal transito.  Paolo Morini è stato intervistato e i principali quotidiani locali hanno  pubblicato articoli sul tema.
 E come ha scritto un giovane astrofilo su un noto  social media “E adesso non voglio più sentir parlare di transiti di Venere per  almeno 105 anni!”
 Sara Ciet Altre belle immagini nella rubrica "Le nostre foto"	     Torna all'archivio iniziative	    		
 
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