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1011: La ricerca scientifica

Nella prima parte di questa monografia il testo “Ill superamento della concezione miracolistica delle scoperte scientifiche. L’organizzazione, i metodi e gli indirizzi della ricerca. Le interazioni tra sviluppo scientifico e strutture socio-economiche” di Vladimir Kourganoff, ispirato alla migliore tradizione della chiarezza divulgativa.
Nella seconda parte: “La problematica ideologica e sociologica di stretta pertinenza, con riferimenti organici alla situazione italiana” di Gernando Petracchi, un testo che propone le tesi di ispirazione dialettica e i contributi problematici più recenti.




1012: La struttura delle stelle e dell'universo

L’astrofisica è parte della fisica che utilizza il cielo come laboratorio e studia i fenomeni che avvengono nelle stelle in condizioni non realizzabili sulla Terra. L’astronomo si distingue dal fisico solo in quanto non provoca egli stesso i fenomeni in studio ma cerca di coglierli nel loro spontaneo svolgersi.
La scienza, da Galileo in poi, si è avvalsa del metodo sperimentale che tuttavia non può raggiungere la sua pienezza in laboratorio: non sempre infatti è possibile realizzare esperimenti in condizioni tanto particolari (es. altissime temperature e pressioni, scale di tempo e dimensioni grandissime ecc.) cosicché l’uomo si rivolge alla natura circostante, la osserva, ne registra i fenomeni, li classifica e cerca in tal modo di scoprirne le leggi.
L’uomo ha scoperto che ciascun astro ha una vita propria e che, lungi dall’essere qualcosa di statico, possiede una durata limitata; ha contato gli anni durante i quali, per esempio il Sole, emanerà la sua luce ed il suo calore ed ha trovato questo numero grande ma non infinito; ha scoperto che dalla origine (se pure ha senso parlare, come vedremo, di origine temporale) molte stelle si sono spente o frantumate, che altre sono nate dalla condensazione di gas di idrogeno sparso come nuvole nell’universo, che si può distinguere una stella giovane da una vecchia e che durante la loro vita le stelle hanno una dinamica insospettata.




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1013: Trattato completo di fotografia

Questo storico libro del 1973 è stato redatto per soddisfare le esigenze del fotografo che, anche in quella epoca di automatismi e di “risultati garantiti”, preferiva sapere bene cosa stava facendo ed il modo migliore per farlo.
Automatismi a parte, o proprio per la loro esistenza, i fotografi dovevono sapere bene cosa accadeva all’interno dell’apparecchio fotografico, della sviluppatrice o del banco termostatico per il colore. Solo così infatti si era in grado di controllare a fondo tutto il procedimento fotografico, condizione questa indispensabile per ottenere con costanza i migliori risultati.
Questo trattato di fotografia era stato adottato come testo ufficiale nelle più importanti scuole di fotografia inglesi e americane. La trattazione dei vari argomenti si basava sulle lezioni tenute dall’autore in molti anni di insegnamento. Ciò rendeva il libro utilissimo a tutti coloro che volevano formarsi una solida cultura fotografica comprensiva delle più avanzate tecniche di ripresa e di laboratorio. E oggi? A voi la risposta.




1014: Lo sviluppo fotografico
Teoria e pratica della camera oscura
Come si ottiene
la negativa perfetta

Questo è l’unico testo al mondo che tratti in modo completo la moderna [1973] tecnica della negativa.
È corredato di oltre 200 formule e tabelle e delle relative istruzioni per l’uso.
Fornisce inoltre i dati basilari sulla teoria della formazione dell’immagine, dello sviluppo e dei procedimenti relativi al trattamento dei materiale sensibile.

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1015: Genetica molecolare e medicina

La medicina in senso lato si interessa di due universi differenti: invalidità o malattie possono essere provocate da condizioni ambientali oppure possono aver origine all’interno dell’organismo.
Nel primo caso la scienza medica ha affrontato con successo i problemi posti da infezioni, lesioni fisiche, cattiva nutrizione, nel secondo caso molto resta ancora da scoprire, poiché le condizioni che ancora eludono il nostro controllo derivano da errori genetici.
Obiettivo che si è proposto l’autore nello scrivere questo volume è di chiarire il significato, per la medicina, delle scoperte effettuate nel campo della genetica molecolare e di fornire un resoconto critico delle possibili impostazioni tecniche future della medicina preventiva o curativa.
L’autore intende innanzitutto presentare, da un punto di vista biologico e umano, le caratteristiche di quelle anomalie o invalidità che sono direttamente correlate a deficienze del corredo genico dell’organismo: solo partendo da questa ‘storia naturale’ delle malattie genetiche è legittimo cercare di scorgere fino a che punto la medicina consentirà di migliorare la qualità della vita umana.
Nei quadro delle ricerche più avanzate si innestano poi alcuni fra i più acuti problemi del mondo contemporaneo: il controllo della popolazione, le malformazioni genetiche, la genesi delle malattie mentali, le difese dal cancro, i processi d’invecchiamento.




1016: Filosofia e filosofia della scienza

Il titolo di questo famoso libro di Geymonat, apparso nel 1960 e più volte ristampato, sta a indicare che esso venne concepito non tanto come una ricerca di filosofia della scienza, quanto come uno studio su tale disciplina, e precisamente sui rapporti fra essa e la filosofia generale. Studio “introduttivo”, dunque, ma in un senso essenzialmente teoretico, non informativo; rivolto, cioè, ad offrire al lettore non un panorama più o meno schematico degli attuali indirizzi di filosofia della scienza o dei principali problemi da essa trattati, bensì alcune considerazioni che possono indurlo ad afferrare l’enorme importanza per la cultura odierna dei dibattiti filosofico-scientifici. Ricollegandosi ad una gloriosa tradizione italiana di indagini metodologiche, l’Autore sostiene la necessità di allargare l’oggetto della filosofia della scienza dalla “statica” alla “dinamica” delle teorie, prendendo in serio esame la complessa dialettica, teorica e tecnico-sperimentale, che spinge lo scienziato a generalizzazioni sempre più ardite dei propri risultati. Sarà proprio la considerazione di questa dialettica a suggerirci il modo di superare l’apparente antinomia che ognuno di noi quotidianamente riscontra fra l’effettiva rivedibilità di tutte le acquisizioni delle scienze e l’altrettanto effettiva esistenza di un autentico progresso scientifico.

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1017: Il fantastico atomo

Ieri, un mistero; oggi, una potenza fantastica, temibile e temuta.
Che cos’è l’atomo?
Come ha influito sul nostro presente?
Che farà del nostro futuro?
Jean-Claude Pasquiez risponde a queste domande, proponendovi, insieme con i pionieri, da Democrito a Einstein, un viaggio appassionante nelle profondità dell’infinitamente piccolo.




1018: I buchi neri
La fine dell'Universo?

In questo libro, il professor Taylor cerca di spiegare con linguaggio accessibile anche al profano che cosa sono i Buchi Neri e quali conseguenze comportino per il genere umano.
I Buchi Neri vengono a formarsi quando una stella di massa considerevole ha esaurito tutto il suo “combustibile” e conseguentemente non può che ripiegare su se stessa, attraendo ogni forma di luce emessa nella sua direzione e impedendone per sempre la riemissione. Molto probabilmente i cieli sono disseminati di queste singolarità spaziali, ma anche la presenza di una sola di esse porterebbe un duro colpo alle aspirazioni future di tutta l’umanità. Ogni oggetto, qualsiasi sia la sua distanza da un Buco Nero, è destinato, infatti, a venirne inesorabilmente fagocitato per incontrare poi la morte una volta raggiunto il centro; e ciò rappresenterebbe la fine di tutta l’umanità e dell’intero universo. L’autore non si limita soltanto a inda gare in modo molto avvincente in un campo della scienza non ancora esplorato a fondo, ma cerca anche di offrirci una visione problematica dell’avvenire dei nostro pianeta. Non è ancora necessariamente il momento di stilare il testamento dell’umanità, ma è indispensabile cominciare fin d’ora a tenerci pronti per qualsiasi eventualità.

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1019: I simulacri

Grande capolavoro letterario, “I Simulacri” è un romanzo corale, una meravigliosa galleria di personaggi e di situazioni.
Dick, attraverso gli occhi di svariate persone, ci presenta un allucinante mondo futuro dominato dai grossi monopoli industriali e dalla Polizia Nazionale, l’onnipresente polizia che dispone della macchina dei tempo e può quindi prevedere con esattezza ogni mossa dei suoi avversari.
Il Presidente degli Stati Uniti d’America e d’Europa, il der Alte, è ormai una figura di secondo piano, rispetto alla First Lady idolatrata dalle masse dei B, i cittadini comuni che vivono ignari dei terribili segreti nascosti dietro la facciata presentata loro dalle autorità.
Su questo sfondo si muovono i personaggi del romanzo: il pianista psi Richard Kongrosian, capace di suonare senza toccare i tasti; Beltold Goltz, capo dell’organizzazione dei Figli di Giobbe; Loony Luke, proprietario della giungla delle astronavi; i simulacri, sostituti robotici degli esseri umani, usati come strumenti fondamentali di un rischioso gioco politico. Considerato uno dei massimi capolavori dickiani, “I Simulacri” è un romanzo fondamentale per apprezzare appieno la visione cupa e malinconica di uno del migliori autori del ‘900.




1020: Ideologia delle scienze naturali

Diceva Gramsci: “Poiché si aspetta troppo dalla scienza, la si concepisce come una superiore stregoneria, e perciò non si riesce a valutare realisticamente ciò che di concreto la scienza offre.”
Questo è vero, ma non è tutto. La scienza contemporanea si presenta effettivamente come stregoneria, e appare come tale alla maggior parte della gente, non soltanto per le aspettative insoddisfatte che genera, ma per alcune sue caratteristiche specifiche che riflettono la natura dei rapporti sociali di produzione della società capitalistica.
Individuare queste caratteristiche è, d’altra parte, premessa indispensabile per potere inserire il processo di produzione scientifica entro un disegno progettuale con finalità sociali centrate sui bisogni umani, in alternativa a quelle del capitale.
È proprio a questa analisi, e in questa prospettiva, che sono dedicati i saggi presentati in questa raccolta da Hilary e Steven Rose.
Il filo conduttore del discorso che li accomuna è infatti il tentativo di portare alla luce il significato e il contenuto ideologico delle scienze naturali contemporanee: ossia di rendere esplicito ogni riferimento, ogni elemento di correlazione, ogni indizio di rapporto fra la prassi scientifica che concretamente esprime il processo di conoscenza-trasformazione della natura nell’attuale fase storica, e le finalità sociali espresse e riconosciute egemoni all’interno dei rapporti di produzione esistenti.

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