copertina 251: Quark 2000
A riprova del fatto che arte e scienza non sono poi così incompatibili, è bene ricordare che la parola “quark” pare sia stata ricavata da Murray Gell-Mann da una frase dei libro di James Joyce Finnegan’s Wake (“The quarks per Misfer Mark”) e per motivi non proprio scientifici, ma perché aveva semplicemente un suono fantasioso e bizzarro. Perciò è ancora più incomprensibile che si continuino a ignorare le principali nozioni della fisica contemporanea, cui si devono le principali rivoluzioni della stessa vita quotidiana nell’Occidente industrializzato e per dipiù in un paese come il nostro che vanta una nobilissima tradizione in proposito. E, poiché la “fisica fondamentale”, che studia proprio le strutture fondamentali della materia, ha un incidenza e un rilievo straordinari sia dal punto di vista applicativo, tecnologico, e sia da un punto di vista culturale e teorico, nella nostra saranno presenti due diversi livelli di divulgazione. Da una parte, disporremo di un ampia documentazione sull’uso della ricerca in fisica ai fini di terapie mediche sofisticatissime (diagnosi e cura di tumori, etc.), di controlli sull’ambiente (individuazione di sostanze inquinanti, misurazione del grado di radioattività), di tecniche di valutazione artistica (l’esame del colori in pittura), oltre al vasto e suggestivo campo della simulazione di sistemi complicatissimi (previsioni del tempo) attraverso i “calcolatori paralleli”. Dall’altra, potremo conoscere meglio il contributo della fisica all’indagine di questioni squisitamente filosofiche, come quelle di spazio e tempo, di caso e probabilità. [Gianni Borgna]



252: Astronomia: almanacco 1998 (UAI)

La diciannovesima edizione dell’Almanacco dell’Unione Astrofili Italiani si presenta rinnovata nei contenuti e nella forma rispetto a quelle degli anni precedenti. Le effemeridi e le altre tabulazioni ausiliarie sono state mutate, di comune accordo con i Responsabili delle Sezioni di Ricerca, in modo da renderle effettivamente utili per ben pianificare l’attività osservativa degli Astrofili. In alcuni casi i dati pubblicati sono i medesimi degli anni passati, ma sono stati riorganizzati in una forma tipografica più sintetica. L’Almanacco contiene pertanto i dati necessari, per il corrente anno, a localizzare in cielo e a pianificare l’osservazione amatoriale dei Sole, della Luna, delle eclissi e delle occultazioni, dei pianeti, dei satelliti, degli asteroidi, delle comete, dei principali sciami meteorici, delle stelle variabili: brevemente di tutte le classi di oggetti astronomici che sono oggetto di programmi specifici di osservazione da parte degli astrofili che aderiscono alle Sezioni di Ricerca UAI. Completano l’edizione dei corrente anno un prontuario contenente tabelle di utile consultazione e una breve introduzione all’uso delle coordinate astronomiche, l’elenco delle Associazioni Astrofili, circoli culturali, osservatori e planetari pubblici che svolgono attività divulgativa dell’Astronomia nel nostro Paese e un glossario.

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253: Galileo

Il mondo scientifico in cui viviamo è, sotto molti aspetti, erede dell’opera di Galileo. Eppure è ancora piccolo il numero delle persone che hanno un’idea di quell’opera. Tutti sanno che è vissuto un uomo chiamato Galileo Galilei, e tutti sanno che quell’uomo è famoso. Pochi, invece, sono in grado di dire quali sono i reali motivi di tanta celebrità. Nella cultura diffusa esistono diverse immagini di Galileo.
La più nota è quella secondo la quale egli fu il padre del metodo sperimentale: eppure, prima di Galileo, generazioni di astronomi o di anatomisti avevano fatto buon uso di un sapere fondato proprio sull’osservazione.
Una seconda immagine ci invita a vedere un Galileo che contribuisce alla nascita della scienza moderna non sulla base di esperimenti che sarebbero stati irrealizzabili nella prima metà dei Seicento, ma sulla base di una filosofia che raffigurava un mondo scritto in linguaggio matematico: eppure, prima di Galileo, moltissimi intellettuali si erano ispirati a Platone senza tuttavia scoprire le nuove leggi della meccanica o i primi satelliti di Giove.




254: Il moto dei pianeti intorno al Sole

Il 13 marzo 1964 Richard Feynman tenne una lezione alle matricole del California Institute of Technology sul perché i pianeti si muovono intorno al Sole seguendo orbite ellittiche. Poiché si rivolgeva a studenti privi di preparazione specifica, Feynman inventò una «dimostrazione elementare» che faceva ricorso a concetti matematici semplici. lsaac Newton era ricorso a uno stratagemma simile circa 300 anni prima nei Principia. Feynman, non riuscendo a seguire nel dettaglio l'oscura dimostrazione di Newton, costruì una dimostrazione geometrica originale.
L'argomento della lezione è la scoperta che costituisce uno spartiacque fra il mondo antico e quello moderno, il culmine della rivoluzione scientifica. Prima di Copernico, Keplero, Galileo e Newton, l'universo aveva al proprio centro la Terra. A partire dalle scoperte di questi scienziati, la nostra idea dell'universo non ha mai smesso di mutare e di espandersi, procedendo verso quell'infinito che oggi cerchiamo di comprendere. Feynman dimostra in maniera chiara il fatto straordinario che ha turbato e affascinato tutti i grandi pensatori dal tempo di Newton: la Natura obbedisce alla matematica.
Per trent'anni questa brillante lezione di Feynman è rimasta al buio negli archivi del California Institute of Technology.
Ora, in questo libro, viene ricostruita e spiegata minuziosamente da David e Judith Goodstein, dopo un'esposizione della storia delle idee sul moto dei pianeti. Chiunque ricordi la geometria della scuola superiore può tranquillamente seguirla e apprezzarla.

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255: Gravità e spazio-tempo

Di tutte le forze che governano la natura, la gravità è al tempo stesso la più familiare e la più misteriosa. Essa regola il moto dei pianeti, il ritmo delle maree, la caduta di un sasso e il fluttuare di un astronauta, l'espansione dell'universo. La teoria generale della relatività di Einstein, a cui questo libro è dedicato, descrive la gravità non come una forza che agisce a distanza attraverso lo spazio, ma come una proprietà dello spazio-tempo: è la massa che afferra lo spazio-tempo e gli dice come curvarsi, è lo spazio-tempo che afferra la massa e le dice come muoversi.
Il testo inizia con un breve resoconto sui contributi di Newton, Leibniz, Gauss, Riemann e Mach alla teoria della gravità. Prosegue con la teoria di Einstein e i suoi sviluppi più recenti e la applica a fenomeni familiari e ad altri meno usuali; studia le palle da tennis in volo, ma anche le onde di gravità e il collasso di una stella in un buco nero.
Con uno stile vivace, metafore inusuali, disegni e diagrammi, Wheeler rende com prensibili concetti che finora sono rimasti nascosti dietro a complessi formalismi matematici.




256: L'Astronomia

Annata rilegata della rivista, dal numero 172 (gennaio) al numero 182 (dicembre) 1997.

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257: L'Atlante celeste di "l'Astromnomia"

Questo atlante è stato concepito e realizzato affinché costituisca un utile
strumento per l’astrofilo.
In 48 tavole sono riportate oltre 43.000 stelle più brillanti dell’ottava magnitudine e quasi tutti gli oggetti non stellari con magnitudine minore della dodicesima.
Particolare attenzione è stata rivolta alla scelta delle proiezioni con le
quali realizzare tavole, alfine di ridurre le deformazioni e rendere la porzione di cielo rappresentata quanto più simile possibile a ciò che ci appare sulla volta celeste.
Tutti gli oggetti sono rappresentati con le coordinate riferite all’equinozio del 2000.0.




258: Il libro dell’astronomo dilettante

Il volume si occupa essenzialmente di astronomia pratica. A prescindere da brevi ma fondamentali informazioni sulla volta celeste, il libro inizia con l’insegnare a riconoscere le stelle e le costellazioni principali visibili dall’Italia, poi insegna come si fa a puntare il telescopio sui vari oggetti celesti; prosegue con la descrizione degli strumenti ottici, passando dal modesto binocolo da teatro fino ai più recenti ed elaborati schemi ottici, indicandone funzionamento, prestazioni, vantaggi e svantaggi e dando un accenno ai costi. Quindi si passa ad esaminare le possibilità osservative e, soprattutto, cosa si può fare di utile con modeste attrezzature. L’ultimo capitolo della parte dedicata all’astronomia ottica si occupa della fotografia.

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259: Deep Space CCD Atlas nord

È l‘atlante del cielo indispensabile per ogni osservatore del profondo cielo.

  • 257 tavole,
  • immagini CCD in negativo di 2.400 oggetti del profondo cielo,
  • magnitudine stellare raggiunta 18esima ÷ 21esima,
  • declinazione compresa tra +90° e -30°,
  • ordinati per ascensione retta.



260: La fisica delle particelle

Gli articoli raccolti in questo “Quaderno” ripercorrono 1’arco degli ultimi sedici anni. Senza impossibili pretese di completezza, i diversi contributi illustrano in modo adeguato le tendenze che hanno caratterizzato lo studio delle particelle elementari in questo scorcio di fine secolo: in particolare la verifica sistematica delle Teoria Standard (o Modello Standard), l’esplorazione delle zone d’ombra e la ricerca di una nuova sintesi, verso l’unificazione completa delle forze fondamentali. La Teoria Standard (TS, in breve) fornisce una descrizione elegante e consistente dei fenomeni microscopici. Delineata negli anni settanta, essa descrive con grande precisione i fenomeni che hanno luogo su una vastissima gamma di energie e di dimensioni spaziali. Dalle reazioni di alta energia, che si svolgono su distanze di meno di un centesimo del raggio del protone, ai fenomeni che hanno luogo negli oggetti astrofisici dell’Universo di oggi, alle proprietà dell’Universo primordiale, qualche miliardesimo di secondo dopo il big bang.

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