Le ragioni di un successo sono tante.
La nostra passione richiede un po' di
pazienza, un po' di fortuna e tanta voglia di fare.
Quando queste cose si
uniscono ne esce fuori, nel nostro piccolo, una splendida e divertente giornata
come la XVII Giornata Nazionale dei Planetari.
La Pazienza
I primi telescopi hanno visto la luce del Sole alle 9 di mattina ma già alle 8
il Planetario era in movimento.
Preparare i pannelli, i cartelli, i volantini,
spostare montature, cavalletti e tavoli.
Alle 10 tutti schierati ed il pubblico all'oculare per vedere quel poco che
offriva il Sole: nessuna macchia e poche protuberanze.
Poi sono cominciati gli
spettacoli gratuiti in cupola, sei conferenze che hanno ospitato in tutto
quasi 400 persone mentre fuori tentavamo di spiegare, davanti ad un disco
solare perfettamente pulito, perché è bello osservare il Sole.
Fortunatamente
Venere aiutava a soddisfare l'occhio esigente della gente.
Alle 17 l'ultima
conferenza ma la giornata aveva ancora qualche ora da spendere.
Alle 22, dopo
più di dodici ore, smobilitiamo soddisfatti per il lavoro svolto, per aver
offerto a centinaia di occhi un po' di stupore.
La Fortuna
In molti anni devo dire che il tempo, quello meteorologico, ci ha assistito
(anche se a volte credo che poi abbia fatto pagare pegno in tante altre
occasioni).
Sono poche le giornate dei planetari andate male tanto che non me
ne ricordo.
Questo poteva essere l'anno "buono" per rimanere a bocca asciutta.
Le previsioni, tutte diverse l'una dall'altra, concordavano nel fatto che
sarebbe arrivato un fronte freddo.
Chi diceva Sabato sera, chi Domenica
pomeriggio.
Fortunatamente solo Lunedì mattina (19 Marzo) il cielo si è coperto
( anche se, lo ammetto, qualcuno ed io per primo, speravo che verso le 21.30
qualche nuvoletta facesse capolino in cielo per poter smontare ad un'ora
decente).
La "voglia di fare"
Tra telescopi e binocoli gli astrofili all'opera erano una decina, il che vuol
dire che ognuno ha smistato circa 40 persone.
Un bel pannello mostrava le
dimensioni dei pianeti e delle stelle.
Le bilance pesapersone spiegavano la
gravità dei vari pianeti.
Tra le novità vale la pena citare i molti PST che
permettevano l'osservazione delle protuberanze solari e, accanto
all'esperimento di Herschel, aiutavano a spiegare il fascino della luce solare.
Un mini pannello fotovoltaico ne mostrava le potenzialità.
Nel pomeriggio sono
arrivati anche gli amici di Forlì e di Faenza.
Il giorno dopo, stanchi, siamo qui a compiacerci del lavoro svolto ma già
pensiamo alla prossima osservazione.
Un grazie a tutti quelli che si sono impegnati per rendere speciale una normale
domenica di Marzo.
Marco Garoni
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