DON DINO GUERRINO MOLESI
Ricordo di don Molesi, tra i fondatori dell'Arar nel 1973.
di Fabrizio Tozzi


Don Molesi all'inaugurazione
del Planetario di Ravenna, 1 giugno 1985

 

Dino Guerrino Molesi nasce a Pisignano di Cervia il 28 agosto 1915 e ci lascia il 9 agosto 1994.

Nella sua vita di religioso è stato Direttore del Ricreatorio Arcivescovile, Insegnante in Seminario, Coadiutore di Monsignor Lolli all'Ospizio di Santa Teresa, Insegnante all'Istituto d'arte per il Mosaico ed infine Rettore della piccola Chiesa di Santa Maddalena di via Corrado Ricci.

La sua principale passione erano gli studi ad interesse locale fra cronaca e storia.

Il 14 febbraio 1973, Don Molesi e Padre Lambertini con altri interessati fondano l'Associazione Ravennate Astrofili (ARA) con la prima riunione presso il Ricreatorio Arcivescovile. Don Molesi diventa subito lo “Storico” del gruppo, redige i verbali delle riunioni e si prefigge di trovare un personaggio di rilievo nel campo dell'astronomia che abbia avuto a che fare con Ravenna. Il suo archivio non basta, ma consultando anche quelli del Clero presso chiese e conventi risale al nome di Rheita, di cui oggi tutti sappiamo più o meno la storia, e l'associazione aggiunge orgogliosamente l'ultima “R” alla sua sigla.

Ero solito incontrarlo nel tragitto che va dalla chiesa di Santa Maddalena, che si trova vicino alla tomba di Dante, sino alla sua abitazione. Ben volentieri lo accompagnavo, e lungo la nostra passeggiata, ad intervalli non superiori a 10-15 metri, almeno una persona si fermava per salutarlo. Era solito chiedermi come andassero le cose in associazione, mi domandava se avevo materiale per il suo archivio. Talvolta mi chiedeva delle informazioni sulla visibilità dei pianeti, poiché con un binocolo (residuato bellico), qualche sera non disdegnava portarlo davanti alla finestra. Poi si passava a Ravenna, così mi parlava della città, di come fossero sistemate una volta le strade o dei lavori che si fecero all'opera di Santa Teresa, che lui stesso seguì personalmente, e di tante cose delle quali era informato, e continuava ad esserlo.

Qualche volta recandomi in visita a casa sua o nella sua chiesa, mi faceva vedere le bozze del suo successivo libro (per un paio di volte almeno mi disse che quello sarebbe stato l'ultimo ...), leggendomi magari qualche passaggio di cui lui andava fiero. E dei suoi libri ne andava veramente orgoglioso, trattano quasi tutti di cronaca, fatti o persone vissute a Ravenna.

La fonte erano i suoi immensi archivi, fatti con ritagli di giornale, foglietti trovati per la strada, a volte scritte sui muri o quant'altro potesse essere considerato nel suo piccolo un 'documento storico'.
Questo lavoro don Molesi lo faceva da decenni, e gli archivi che ormai aveva costruito, e che ci ha lasciato sono veramente imponenti. I suoi libri sono conosciuti da tutti gli appassionati della storia della nostra città, i più vecchi sono già andati esauriti da tempo e sono veri e propri pezzi da collezione. L'edizione di questo genere particolare di libri, ha un importante valore storico, ma non è vantaggiosa economicamente, e don Molesi copriva le spese personalmente, usava spesso dire che se avesse avuto il vizio del fumo, ed avesse fumato un pacchetto di sigarette al giorno, avrebbe speso la stessa cifra, ma al posto dei libri avrebbe lasciato solo fumo.

Vorrei poter assicurare a don Molesi che nulla dei miei ricordi andrà in fumo; di sicuro posso solo assicurargli che l'associazione da Lui fondata ancora oggi esiste e finché ne sarò coinvolto, farò di tutto perché‚ rimanga sempre nel suo spazio nella storia della nostra città.
Sono soddisfatto che l'
ARAR abbia intitolato il suo secondo osservatorio, quello di Bastia: “Osservatorio Astronomico Dino Guerrino Molesi”.


Bastia (Ravenna), “Osservatorio Astronomico Dino Guerrino Molesi”

 

“Rheyta” anno 6, numero 62, ottobre 1994


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