Ehi! c'è uno zoo lassù!
Tra astronomia e zoologia: passeggiata tra stelle e animali
di Annalisa Ronchi

 

Scorpione

La maggior parte di noi vive in un mondo in cui sciami di luci creano una nebulosità lattiginosa che offusca anche le notti più limpide. Abbiamo perduto lo splendore del cielo notturno dietro il velo del moderno inquinamento luminoso. Per giudicare quanta poca familiarità abbiamo ormai con il cielo, ricordiamoci dello stupore e della sorpresa che ci hanno colto tutti quando per la prima volta abbiamo visto la cupola di un planetario che si popolava d'improvviso di migliaia di stelle, e lo smarrimento tra la ressa di puntini luminosi che si muovono di ora in ora, di stagione in stagione.

Ma l'uomo moderno non ha più bisogno di osservare il cielo: ha orologi, bussole, atlanti.

Ben diversa era la situazione per l'uomo antico, l'osservazione del cielo era uno strumento potente di sopravvivenza e di sviluppo e per facilitare la lettura di questo immenso manuale, fin dall'antichità, probabilmente fin dalla preistoria, le stelle sono state riunite in gruppi, le costellazioni. Vale la pena precisare che, nella maggior parte dei casi, le stelle di una costellazione non hanno tra loro alcuna connessione reale, dato che la loro distanza da noi è notevolmente diversa ed è per un semplice gioco di prospettiva che sembrano vicine; prendiamo ad esempio la costellazione di Orione: Betelgeuse è distante 310 anni luce (L’Anno luce (AL) è la distanza percorsa dalla luce in un anno; circa 25.920.000.000 chilometri.), Rigel 910, Mintaka 2.300, ma sembrano tutte fare parte di un'unica figura.

Nelle società primitive il cielo stellato era quindi una carta geografica, un orologio, un calendario e al tempo stesso rappresentava la presenza di un potere soprannaturale. Le stelle, mentre scivolavano lentamente in cielo da un orizzonte all'altro, diventavano oggetti animati, imbevuti di spirito e di intelligenza, diventavano i depositari di miti e di leggende. Le costellazioni quindi diventarono oggetti di uso quotidiano, esseri umani, animali.

Gli animali, da sempre fonte di sostentamento per l'uomo, sono presenti ben 37 volte nell'elenco delle 88 costellazioni riconosciute oggi, senza contare le 3 rappresentanti animali fantastici (Drago, Fenice, Pegaso e Unicorno) e le denominazioni di molte nebulose.

Attualmente quasi tutte le classificazioni concordano sulla divisione degli organismi viventi in 5 regni: monere (Monera), protisti (Protista), funghi (Fungi), animali (Animalia), piante (Plantae).

Il regno degli animali comprende tutti gli organismi eucarioti (con cellule dal nucleo ben delimitato da una membrana), pluricellulari (formati da più cellule specializzate ed organizzate in tessuti diversi) eterotrofi (che si nutrono di sostanze organiche elaborate da altri organismi, cioè dalle piante dotate di clorofilla) e conta oltre un milione e mezzo di specie conosciute, diversissime tra loro e divisibili in due grandi gruppi: gli Invertebrati, privi della colonna vertebrale, i quali rappresentano circa il 95% del totale delle specie; i Vertebrati, provvisti di colonna vertebrale, ai quali apparteniamo anche noi.

Le Idre appartengono al Phylum dei Celenterati, dove si assiste ad un ciclo vitale alternato in due fasi: il polipo e la medusa. Il polipo è sessile, cioè vive fisso al substrato, solitario o riunito in colonie (pensiamo ai coralli), la medusa rappresenta la fase mobile. Tutti sono dotati di cnidoblasti, cellule urticanti utilizzate nella caccia e per difesa (ne sa qualcosa chi si è imbattuto in una medusa!). Nelle Idre (dove la fase di medusa è spesso molto ridotta o mancante) le varie specie, piccolissime, vanno da meno di un centimetro compresi i tentacoli ai tre centimetri, sono di colore bianco, verde o bruno e vivono negli stagni, nella paludi e nei corsi d'acqua tranquilli.

Hydra è la più grande costellazione del cielo anche se non è facile identificarla per via della scarsa luminosità delle stelle che la compongono. Nella mitologia greca è il mostruoso serpente acquatico dalle molte teste, generato da Tifone e da Echidna, che infestava il paese di Lerna e ucciso da Ercole nella sua seconda fatica.

In realtà in cielo vi sono due idre: una nell'emisfero australe definita Hydrus o Idra maschio, costellazione molto piccola e poco interessante introdotta nel 1603 da Johann Bayer; l'altra è appunto Hydra e si snoda dalla costellazione del Cancro fino alla costellazione della Bilancia.

La stella più brillante è Alphard (“la solitaria”) una gigante arancio distante 130 anni luce. Tra gli oggetti più appariscenti si possono ricordare: M 48, un ammasso di forma triangolare di circa 80 stelle, facilmente visibile con un binocolo; M 83 (NGC 5236), una galassia a spirale; NGC 3242, una nebulosa planetaria.

La classe degli Aracnidi (del Phylum degli Artropodi) è straordinariamente ricca di specie, ben 50.000, tutte terrestri, che comprendono animali molto conosciuti come gli acari, le zecche, gli scorpioni ed i ragni.

I ragni appartengono all'ordine degli Aracnidi, sono diffusi in tutto il mondo con circa 30.000 specie, delle quali circa 800 solo in Europa. La cosa che immediatamente ci ricorda la parola “ragno” è la ragnatela ma, anche se tutti sono dotati di filiere, cioè ghiandole in grado di produrre la seta, almeno la metà dei ragni esistenti non la utilizza per tessere una ragnatela, conducendo una vita di cacciatori liberi. Con la seta possono tessere campane per immagazzinare aria così da poter vivere sott'acqua, possono avvolgere la preda o possono impacchettare le uova. Sono privi di antenne, sono dotati di occhi semplici, hanno otto zampe, testa unita al torace a formare il cosiddetto cefalotorace. Le prede vengono immobilizzate o uccise con un veleno iniettato dalle ghiandole velenifere situate all'estremità dei cheliceri, appendici poste innanzi alla bocca conformati a “coltellino svizzero”. La preda viene digerita all'esterno mediante il secreto dell'epatopancreas, quindi gli alimenti allo stato liquido vengono ingeriti mediante la faringe e lo stomaco succhiatore.

La Tarantola ha il cefalotorace ovale, allungato, ha otto occhi trasversali e quattro piccolissimi nella parte anteriore. È dotata di zampe lunghe e robuste che le conferiscono grande agilità nei movimenti.

All'interno della Grande Nube di Magellano, una delle galassie satelliti alla nostra e visibili solo dall'emisfero australe, è presente la Nebulosa Tarantola (NGC 2070), una delle più grandi e massicce nebulose conosciute, le cui propaggini si estendono su un'estensione di più di 5.000 anni luce.

Gli Scorpioni fanno parte della classe degli Aracnidi (sempre del Phylum degli Artropodi), sono predatori forniti di grandi appendici conformate a chela, i pedipalpi, ed il corpo suddiviso in quattro regioni: prosoma, mesosoma, metasoma e telson (l'aculeo), nel quale sbocca la ghiandola velenifera. Vivono nelle regioni tropicali, subtropicali e temperate calde, rifuggono la luce e sono animali solitari.

Scorpius è la costellazione più simile al modello rappresentato. È una splendente costellazione situata in una zona molto ricca della Via Lattea. Rappresenta lo scorpione la cui puntura uccise Orione, il gigantesco cacciatore famoso per la sua straordinaria bellezza. Il cuore è costituito da Antares, una supergigante rossa 300 volte più grande del Sole e distante 330 anni luce.

Nello Scorpione sono presenti numerose nebulose, sia diffuse che planetarie, tra cui la Nebulosa Insetto, una nebulosa definita bipolare, caratterizzata da molti deboli filamenti luminosi provenienti dalla zona centrale.

Molti lo chiamano insetto.

È ogni piccolo animale che vola o striscia sul terreno, ma alla classe degli Insetti appartengono solo gli Artropodi che presentano il corpo diviso in 20 segmenti, riuniti in capo (che porta un paio di antenne, un paio di occhi composti e tre paia di appendici costituenti l'apparato boccale), il torace (che porta tre paia di zampe e, in molti casi, due paia di ali), l'addome. Sono caratterizzati da un esoscheletro chitinoso che li protegge dall'ambiente esterno e funge da base di inserzione per i muscoli. Si calcola che gli insetti vivano sulla Terra da oltre 300 milioni di anni e in tutto questo tempo si sono adattati ad ogni ambiente, alcuni vivono sull'Himalaya a oltre 6000 metri, altri in Antartico dove la temperatura scende a - 65°C, altri ancora in sorgenti calde dove la temperatura arriva a + 49°C. Possono utilizzare una grande varietà di cibi con vari apparati boccali modificati da masticatore (es. cavalletta) a pungitore e succhiatore (es. zanzara) a lambitore (es. farfalla).

In Scorpius vi sono anche molti ammassi globulari, come M 6 conosciuto anche come Ammasso Farfalla. Il nome deriva dalla disposizione delle stelle più brillanti in una figura che ricorda una farfalla con un corpo e due ali formate da quattro linee di stelle orientate approssimativamente in direzione est-ovest.

Le Farfalle sono insetti dell'ordine dei Lepidotteri. Sono presenti nel mondo con oltre 100.000 specie e la maggior parte è importante come insetto impollinatore, nutrendosi di nettare con la loro lunga proboscide, la spiritromba. La caratteristica più appariscente sono ovviamente le ali. Esse sono quattro, costituite da una base membranosa, cioè da ali trasparenti come negli altri insetti, sulla quale sono disposte le squame, che altro non sono che minuscoli peli appiattiti. Le squame sono disposte come le tegole su un tetto, struttura che è definita “embricata”.

Gli insetti più evoluti sono compresi nell'ordine dei Ditteri, come le zanzare o le Mosche. Hanno soltanto un paio di ali, poiché un paio è trasformato in minuscoli organi clavati, i “bilancieri”, forniti di organo di senso statico per il volo.

Esiste una piccola costellazione australe ai piedi della Croce del Sud che è chiamata Musca, la mosca, nella quale non vi è nulla di notevole da osservare.

Per terminare la descrizione degli invertebrati del cielo, ecco l'ordine dei Decapodi, della classe dei Crostacei. Ad esso appartengono i Granchi. Il corpo è divisibile in cefalon, pereion (fusi insieme in una massa compatta e ricoperti dal carapace) e pleon ripiegato al di sotto del pereion. Possiedono un primo paio di zampe, sempre chelato, e altre quattro paia di zampe, quindi 10 in tutto (da qui il nome “decapodi”, dieci piedi). È caratteristico il loro muoversi lateralmente o al massimo obliquamente.

Cancer rappresenta il granchio che attaccò Ercole quando questi stava lottando con l'Idra; lo sventurato fu schiacciato sotto i piedi dell'eroe. Il Cancro è la meno luminosa delle dodici costellazioni dello zodiaco ma contiene l'interessante Ammasso del Presepe, formato da circa 75 stelle distanti 520 anni luce.

Un'altro granchio famoso nel cielo è la nebulosa del Granchio (M 1), nella costellazione del Toro, formatasi nel 1504 a seguito dell'esplosione di una supernova.

Passiamo ora ai Vertebrati, partendo dalla superclasse dei Pesci, definiti come un vasto gruppo di animali acquatici provvisti di mandibole e mascelle (gnatostomi) con corpo nel quale manca il collo e la testa che quindi si prolunga senza distinguersi dal tronco. Posteriormente il corpo termina con la coda, costituita da robuste masse muscolari che fungono da propulsore. Respirano per mezzo di branchie e il corpo è coperto di scaglie. Sono dotati di pinne pari (toraciche e pelviche) e pinne dispari.

In cielo esistono diversi pesci, innanzitutto la dodicesima costellazione dello Zodiaco, Pisces, piuttosto debole, che rappresenta due pesci legati per la coda. Sono qui presenti numerose galassie.

Quindi esiste Dorado, il pesce d'oro, costellazione australe che racchiude in sé la Grande Nube di Magellano, una minigalassia distante 180.000 anni luce e satellite della nostra Galassia.

Piscis Austrinus, il pesce australe, è una costellazione molto antica che viene rappresentata come un pesce che beve l'acqua versata dall'anfora del vicino Acquario. Il pesce è stato identificato con Oannes, il dio-pesce babilonese, ed è considerato il padre dei Pesci dello Zodiaco.

Volans, il pesce volante, è una costellazione australe introdotta nel 1603 con il nome più comprensibile di Piscis Volans. Non ha stelle particolarmente brillanti.

In natura i pesci volanti appartengono alla famiglia degli Esocetidi, che utilizzano le grandi pinne pettorali, sostenute da numerosi e lunghissimi raggi collegati l'uno all'altro da membrane, per percorrere anche 400 metri di volo planato e sfuggire così ai predatori.

La vita si è sviluppata nell'acqua ma ancora oggi, anche negli animali completamente affrancati dall'acqua, affinché l'embrione si sviluppi è necessario che si trovi in ambiente liquido. Circa 300 milioni di anni fa un gruppo di rettili riuscì a svincolarsi dall'acqua grazie “all'invenzione” di un uovo protetto da un guscio semipermeabile che permette lo scambio di gas ma trattiene l'acqua, creando una sorta di stagno personale per l'embrione, con in più membrane che lo aiutano a svilupparsi: avevano “creato” l'uovo amniotico.

I rettili sono quindi Vertebrati amnioti, eterotermi, cioè con la temperatura corporea non molto diversa da quella dell'ambiente esterno, e tetrapodi, cioè dotati di quattro arti. Sono protetti da squame cornee (che derivano dagli strati più superficiali del derma), rivestimento che può venire mutato.

Si possono suddividere in: Rincocefali (con una sola specie, lo Sphenodon punctatus che vive solo in Nuova Zelanda); Cheloni (le tartarughe); Ofidi (i serpenti); Sauri (le lucertole); Loricati (i coccodrilli).

Il Serpente (Ofidi) ha come grande caratteristica la totale assenza di arti ed una forma estremamente allungata dovuta ad un sovrannumero di vertebre (anche 400!).

In cielo troviamo la costellazione del Serpens, una antica costellazione che di fatto è divisa in due parti: la testa, Serpens Caput, che è la metà più grande e luminosa, e Serpens Cauda, la coda. In Serpens troviamo quello che viene considerato uno degli ammassi globulari più belli dell'emisfero boreale, M 5, distante da noi 27.000 anni luce.

La Lucertola (Sauri) vive nei più disparati ambienti fino a oltre 1500 metri di altitudine, agile e scaltra è una buona predatrice, utile per i nostri giardini, ed è caratterizzata dal poter rigenerare la coda che si autoamputa per difesa.

Lacerta è una insignificante costellazione boreale introdotta nel XVII secolo da Johannes Hevelius.

Il Camaleonte (Sauri) è conosciuto per la sua capacità mimetica ma un'altra grande caratteristica sono gli occhi indipendenti. La sua lingua viene estroflessa rapidamente così da invischiare la preda anche ad una distanza maggiore della lunghezza del corpo del rettile. Vive nell'Africa tropicale e nel Madagascar.

Anche Chamaeleon è una costellazione insignificante e debolmente luminosa, si trova nell'emisfero australe e fu introdotta nel 1603 da Johann Bayer.

Gli uccelli sono vertebrati tetrapodi, cioè dotati di quattro arti, con gli arti anteriori adattati al volo, ed omeotermi, cioè capaci di mantenere la stessa temperatura corporea indipendentemente dalle oscillazioni termiche dell'ambiente. Caratteristici sono le penne ed il becco corneo (o ranfoteca), la cui forma varia in base alla dieta seguita.

Il re degli uccelli, l'Aquila, è presente in scritti antichissimi e sempre sotto valenze positive (forza, rinnovamento, contemplazione, perspicacia, natura maestosa). È un rapace diurno molto grande, dell'ordine dei Falconiformi, distribuito in tutta la regione Olartica (Europa, Nord America, Asia), essendo capace di vivere in tutti i tipi di ambiente: boschivo, stepposo, alta montagna. Il becco forte, affilato e ad uncino, gli artigli straordinariamente lunghi e uncinati, la vista eccezionale e gli occhi collocati frontalmente ne fanno un eccellente predatore.

La costellazione dell'Aquila, che risale all'antichità, si trova nella Via Lattea ed è una regione abbondante di novae (stelle vecchie che manifestano improvvisi e cospicui aumenti di luminosità, fino a 10.000 volte). La stella più brillante di Aquila, Altair, una stella bianca distante 16,1 anni luce, costituisce uno dei vertici del cosiddetto “Triangolo Estivo”, visibilissimo sopra le nostre teste appunto nei mesi estivi.

Esiste anche una Nebulosa dell'Aquila (M 16), nella costellazione di Serpens Cauda, una spettacolare combinazione di un ammasso stellare e di una nube di gas e polveri. Contiene anche numerosi Globuli di Bok, piccole bolle scure di polvere che in futuro potrebbero contrarsi in nuove stelle.

Il Cigno nell'antichità fu un importante simbolo animale. Il suo collo flessuoso e il piumaggio bianco ne hanno fatto l'immagine della purezza, ed è in questa forma che Giove sedusse l'innocente Leda. Appartiene all'ordine degli Anseriformi, alla famiglia degli Anatidi. I cigni sono grandi uccelli acquatici prevalentemente vegetariani.

A terra hanno un'andatura goffa a causa della posizione molto arretrata delle zampe. Una particolarità dei cigni è la trachea insolitamente sviluppata: oltre al tratto che si trova nel collo, prima di inserirsi nei bronchi, si allunga in complesse circonvoluzioni contenute nella carena dello sterno. Le serpentine della trachea servirebbero a preriscaldare l'aria prima che giunga ai polmoni, disperdendo al tempo stesso il calore in eccesso prodotto dai muscoli sottoposti allo sforzo per il volo (sono eccellenti volatori e grandi migratori).

Cygnus rappresenta un cigno che spicca il volo dalla Via Lattea, la cui stella più brillante, Deneb, la coda, una supergigante bianco-azzurra distante 1.800 anni luce, è uno dei vertici del già citato Triangolo Estivo, insieme con Altair dell'Aquila e Vega della Lira. Si trova in una regione particolarmente ricca della Via Lattea che, nelle notti buie, si può vedere divisa in due da una banda di polveri scure, chiamata Sacco di Carbone boreale o Fenditura del Cigno. In questa costellazione estiva si trovano alcuni tra gli oggetti più affascinanti, fra i quali una sorgente di raggi X, Cygnus X-1, che si pensa indichi la posizione di un buco nero e si trova nei pressi di h (eta) Cygni, e le nebulose Nord America (NGC 7000), nube di gas luminoso di forma simile a quella del continente nordamericano e l'eterea nebulosa Velo. In Cygnus, vicino alla Nebulosa Nord America, esiste la nebulosa diffusa detta del Pellicano (IC 5067-5070)

Al Corvo si pensa in modo prevalentemente negativo, più di rado viene stimato per la sua docilità. Il primo Cristianesimo rinfacciava al corvo di non avere informato Noè della fine del diluvio, diventando il simbolo di chi, dominato da smanie mondane, rinvia la propria conversione, ed esclama come il corvo “cras, cras” cioè “domani, domani”. I Corvidi sono Passeriformi onnivori di taglia cospicua con becco robusto, leggermente ricurvo in punta e dai bordi taglienti. Il cranio forte, compatto e di grande volume, rivela il loro elevato sviluppo psichico (interessantissimi gli studi di Konrad Lorenz sulle taccole).

L'origine di questa debole costellazione (Corvus) risale al tempo dei Greci; nelle sue vicinanze, proprio al confine tra Corvus e Virgo, si trova la Galassia Sombrero, M 104, a spirale con un grande nucleo e una densa banda di polvere che la fanno assomigliare appunto ad un sombrero.

La Colomba, a partire dalle culture antiche, è un importante animale simbolico. Il carattere pacifico e delicato attribuito a questo uccello (in contrasto con il suo reale comportamento), ne ha fatto l'essenza della mitezza e dell'amore. La colomba è inclusa nell'ordine dei Colombiformi, distribuito in tutto il mondo e comprendente uccelli vegetariani che si nutrono di foglie, semi e frutti. Durante i periodi riproduttivi apposite ghiandole del gozzo secernono una sostanza proteica ricca di grassi, simile al latte, detta appunto “latte di piccione” con la quale nutrono per i primi giorni i pulcini. Un'altra particolarità è che i Colombidi sono in grado di succhiare direttamente l'acqua e non sono costretti ad alzare il capo ogni volta per deglutire.

Columba rappresenta la colomba dell'arca di Noè, oppure la colomba mandata innanzi dagli Argonauti per passare incolumi tra le Simplegadi, le rocce mobili alla porta del Mar Nero. È una costellazione recente, essendo stata inclusa nell'elenco solo nel 1679 e non contiene alcun oggetto interessante per i telescopi per dilettanti.

Il Tucano appartiene allo stesso ordine dei picchi, i Piciformi. Il becco del tucano non è pesante: è in gran parte pieno d'aria e costituito all'interno da spazi vuoti contornati e sostenuti da trabecole ossee.

Tucana è una costellazione vicino al polo sud celeste; i suoi oggetti più notevoli sono la piccola Nube di Magellano e l'ammasso globulare noto come 47 Tucanae.

Il Pavone appartiene all'ordine dei Galliformi, comprendente oltre 260 specie. Tutti presentano caratteristiche evidenti: vivono soprattutto a terra, hanno becchi corti, robusti e leggermente incurvati, adatti per una alimentazione essenzialmente vegetale. Il Pavone, noto per la vistosa coda del maschio, è originario dei boschi dell'Asia meridionale.

All'interno di Pavo si può osservare, con un binocolo, il grande ammasso globulare NGC 6752 che copre quasi metà del diametro apparente della Luna.

L'Uccello del Paradiso è un Passeriforme australiano della famiglia dei Paradiseidi, conosciuti per gli stupendi colori dei maschi.

Apus è una debole costellazione vicina al polo sud celeste nelle cui vicinanze si trova NGC 2997, una bella galassia di 11ª magnitudine, simile per forma alla nostra galassia.

La Gru è compresa nell'ordine dei Gruiformi, ha becco allungato con il quale cattura con grande abilità tutti i tipi di anfibi, rettili e invertebrati acquatici.

In Grus, le stelle d (delta) e m (mu) Gruis sono due bellissime doppie visibili a occhio nudo.

In Ursa Major è presente M 97, una grande ma oscura nebulosa planetaria distante 2.600 anni luce e chiamata Nebulosa Civetta.

I Mammiferi sono vertebrati amnioti, tetrapodi, omeotermi, coperti di peli e provvisti di ghiandole mammarie. Vista la varietà di forme presenti, la classificazione si attua mediante lo studio della dentatura.

La Lepre appartiene alla famiglia dei Leporidi, ed è caratterizzata da lunghe zampe posteriori e brevi zampe anteriori, dalle grandi orecchie e dalla piccola coda rivolta verso l'alto.

Lepus è una costellazione nota fin dal tempo dei greci e rappresenta la preda del cacciatore Orione astutamente accovacciata ai suoi piedi. In Lepus è presente R Lep, una stella di colore rosso intenso, chiamata “stella cremisi di Hind” dal nome dell'astronomo che nel 1845 la descrisse come “una goccia di sangue su campo nero”.

I Cetacei sono mammiferi di grossissima taglia, di aspetto pisciforme, adattati a vivere permanentemente in acqua, con gli arti anteriori trasformati in pinne e gli arti posteriori assenti. Le narici si aprono sulla faccia dorsale della testa (sfiatatoio) e le cavità nasali hanno perso la funzione olfattoria (microsmatici).Si dividono in: Misticeti, in cui i denti sono assenti ed al loro posto esistono i fanoni, lamine cornee pendenti dal palato che filtrano l'acqua introdotta nella cavità boccale, come nella Balena; Odontoceti, con denti tutti uguali (omodonti) a volte davvero moltissimi, ad esempio nel Delfino.

Cetus raffigura il mostro marino che minacciò di divorare Andromeda prima che questa fosse salvata da Perseo. La costellazione è grande ma di debole luminosità.

Il Delfino celebra l'antica amicizia tra l'umanità e le più intelligenti creature marine. Nelle leggende erano i messaggeri del mare.

Delphinus si trova in una zona ricca della Via Lattea ed è un terreno famoso per la caccia di novae.

Gli Orsi sono inclusi nella famiglia degli Ursidi, con corpo grande e tozzo, coda corta, plantigradi (cioè poggiano al suolo tutto il piede, come l'uomo), onnivori.

Ursa Major è sicuramente la costellazione la più conosciuta, per via dell'asterisma del “Grande Carro”. La stella z (zeta), Mizar, è in realtà una celebre stella multipla.

Ursa Minor, introdotta nel 600 a.C. da Talete, contiene l'attuale polo nord celeste, a circa 1° dal quale si trova Polaris, comunemente nota come Stella Polare.

I Canidi sono una famiglia caratterizzata da animali digitigradi (appoggiano al suolo le dita) con unghie non retrattili e denti ferini (sono l'ultimo premolare dell'arcata superiore ed il primo molare di quella inferiore, più grandi e sporgenti degli altri che risultano, per via delle cuspidi molto taglienti, capaci di dilaniare le carni) della quale fanno parte il Cane, il Lupo e la Volpe.

Canes Venatici, i cani da caccia, è una costellazione introdotta nel 1690 da Hevelius e rappresenta i cani Asterion e Chara, tenuti al guinzaglio da Boote mentre inseguono l'Orsa maggiore intorno al polo. Canes Venatici contiene numerose galassie, la più famosa delle quali è M 51, Whirlpool, il vortice, una galassia spirale distante 14 milioni di anni luce e vista di fronte.

Canis Major rappresenta uno dei cani che tallonano Orione. Contiene molte stelle brillanti, tra le quali Sirio che è la più luminosa dell'intero cielo. M 4 è un grande ammasso aperto di circa 50 stelle facilmente visibile.

Canis Minor è il secondo cane di Orione, costellazione molto meno luminosa della precedente. In essa è presente Procione, una stella giallo-bianca distante 11,3 anni luce.

Lupus abbonda di oggetti interessanti, si trova infatti nella Via Lattea ed è ricco di stelle doppie e di ammassi stellari, come NGC 5822 un grande ammasso aperto di circa 120 stelle distante 6.000 anni luce.

Volpecula è una debole costellazione confinante con il Cigno. Nel 1967 questa minuscola costellazione fu il luogo di una strabiliante scoperta: il primo pulsar, o radiosorgente pulsante. È presente anche M 27, la Nebulosa Dumbbell, distante 1.250 anni luce, una grande nebulosa brillante di gas azzurri e rosa.

I Felidi sono digitigradi, possiedono artigli retrattili, canini lunghi e forti, denti ferini e una lingua ruvida. Fanno parte di questa famiglia il gatto, la Lince e il Leone.

Lynx è una costellazione decisamente oscura, introdotta verso la fine del XVII secolo da Johannes Hevelius che la chiamò così perché solo chi è dotato di un occhio di lince è in grado di scorgerla. Sono qui presenti stupende stelle doppie.

Leo è una delle poche costellazioni che somigliano alla figura che si suppone rappresentino (in questo caso un leone accovacciato, visto di profilo).
È una costellazione vasta e brillante che contiene molte galassie interessanti, come
M 65 ed M 66, una coppia di galassie spirale distanti 20 milioni di anni luce e M 95 con M 96, una coppia di galassie spirale distanti 22 milioni di anni luce.

Leo minor, il leoncino, è una piccolissima costellazione, poco interessante, posta sopra al Leone.

Gli Equidi sono la famiglia più evoluta all'interno dell'ordine dei Perissodattili, caratterizzato dall'essere unguligradi, cioè di poggiare al suolo solo l'unghia robustissima del 3° dito. Negli Equidi abbiamo ad esempio il Cavallo.

Equuleus, il cavallino, è la seconda costellazione più piccola del cielo ed identifica Celeris, il fratellino del vicino Pegaso.

NGC 2024 è un'area splendente di gas che circonda la stella z (zeta) Orionis, a sud della quale c'è una striscia di nebulosità su cui si staglia la famosa Nebulosa Testa di Cavallo (B 33), una nube oscura di polvere dalla forma caratteristica di “cavallo degli scacchi”.

Dell'ordine degli Artiodattili, unguligradi come i precedenti ma poggianti su due dita (il 3° ed il 4°), fanno parte le famiglie dei Giraffidi, con corna corte e permanenti sempre coperte di pelle, come ad esempio la Giraffa, e la famiglia dei Bovidi, con corna lunghe e cave, come nel Toro.

Camelopardalis, la Giraffa, è una costellazione oscura e di debole luminosità. Qui è presente NGC 2523, una galassia spirale barrata dalla forma curiosa.

Taurus usualmente raffigura soltanto la testa del toro, il cui muso è formato dall'ammasso stellare a forma di V, noto come le Iadi, un ammasso di circa 200 stelle distanti 150 anni luce. Il suo occhio rosso scintillante è costituito dalla stella Aldebaran, una gigante rossa distante 68 anni luce e le punte delle lunghe corna sono rappresentate da b (beta) e z (zeta). Oltre alle Iadi, il Toro contiene il celebre ammasso delle Pleiadi (M 45), formato da circa 250 stelle distanti da noi 415 anni luce. Vicino a z (zeta) si verificò l'esplosione della supernova, osservata nel 1054, che diede origine alla nebulosa del Granchio, M 1.

 

Mentre stiamo sotto un cielo trapunto di stelle e guardiamo nello spazio, ricordiamoci che gli animali sono spesso protagonisti della nostra vita ma che altrettanto spesso non sappiamo quasi nulla di loro. Cerchiamo di frequentare maggiormente la natura con spirito umile e desideroso di imparare, e non fermare le nostre conoscenze ai solo “sentito dire”.

 

Il fiore si nasconde tra l'erba
ma il vento sparge il suo profumo.

 

Un grande saluto
al Gruppo Mosaico
della SGI di Ravenna

Monografia n.47-2000/6


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