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371: 2001 Almanacco astronomico

Oltre alle tavole con le effemeridi del Sole, della Luna e dei pianeti del sistema solare l'almanaco del Planetario di Ravenna contiene una serie di articoli:
- “Vita del conte Alessandro Cappi” (1868) di Filippo Mordani;
-, “Sopra il pittore Luca Lunghi” (1831) di A. Cappi;
- “Delle nozze di Cana in Galilea” (1838) A. Cappi;
- “Intorno il S. Bartolomeo e la S. Barbara” (1839) di A. Cappi;
- “Intorno ai misteri della Vergine” (1843) di A. Cappi;
- “Inno a Dante” (~1865) di A. Cappi;
- “I 200 anni della scoperta dell'asteriode Cerere” di Claudio Zellermayer;
- “Curiosità ravennati e romagnoli del Piazzi” di Franco Gàbici.




372: Osservare la Luna
I risultati ottenuti dalle sonde Clementine e Lunar Prospector, che hanno rilevato la possibile presenza di ghiaccio d’acqua imprigionato nel fondo dei crateri perennemente in ombra nei poli lunari, hanno ridestato indiscutibilmente l’interesse degli astrofili per il nostro satellite.
Non si deve dimenticare, comunque, che la Luna rappresenta un vero e proprio libro di geologia che può essere facilmente “letto” anche attraverso un modesto telescopio.
Ci si accorgerà di quali processi geologici siano avvenuti sulla sua superficie e si compirà un affascinante esperimento: quello di osservare alcune formazioni originatesi agli albori del sistema solare, vale a dire circa quattro miliardi e mezzo d’anni fa.
Inoltre, gli astrofili, avviandosi in questo gratificante hobby, possono applicare diverse tecniche che spaziano dalla osservazione visuale al disegno e dalla ripresa con una videocamera fino all’utilizzo delle più sofisticate camere CCD.
Questo libro, invece, intende affrontare i vari concetti dell’osservazione lunare sotto un profilo tecnico-pratico. Noi siamo semplici appassionati, e quindi la passione per la Luna è l’oggetto fondamentale della nostra opera.
Lo scopo è quello di offrire un manuale di riferimento per l’astrofilo interessato ad attingere dalle proprie osservazioni il maggior numero di informazioni possibili, per migliorare così la propria metodologia di osservazione.

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373: L'astronomo dilettante

Il numero degli astronomi dilettanti e aspiranti tali è in continuo aumento: all’antichissimo fascino di guardare il cielo, studiarne i movimenti, valersene come punto di riferimento per la misura del tempo e delle distanze sulla terra, si aggiunge l’interesse che hanno suscitato nell’ultimo decennio le imprese spaziali.
Anche un astronomo dilettante, fornito di mezzi reperibili, può costruirsi da sé un telescopio e fare calcoli di media difficoltà.
Scritta per coloro che già fanno parte della numerosa schiera degli appassionati di astronomia e per quanti vogliono iniziarsi, l’opera contiene una serie di informazioni pratiche sugli strumenti in commercio e da costruire, notizie sui metodi di osservazione e su ciò che si può osservare.




374: Spazio Base Europa
Come utilizzare per la Terra la Stazione Spaziale Internazionale

Questo interessante volumetto è stato realizzato da Giuseppe Reibaldi e Giovanni Caprara in collaborazione con l'ESA (Agenzia Spaziale Europea) con il chiaro intento di mostrare come i soldi di noi contribuenti vengono spesi nella costruzione della Stazione Spaziale Internazionale. Per prima cosa una completa carrellata di tutto l'hardware che la compone ed in seguito tutti i campi nei quali la scienza fatta in orbita può aiutare tutti noi qui sulla Terra.
Scopriamo così che le applicazioni con ricadute sulla vita di tutti i giorni sono molteplici e vanno dalla medicina ai nuovi materiali allo studio della Terra dallo spazio. Un libro da regalare a quelli che di solito dicono: "Ma perché spendere tutti questi soldi nello spazio...".

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375: Il libricino delle stelle

Questo volumetto ci racconta succintamente la storia della scienza delle stelle, spiegandoci nel contempo che cosa esse significano per noi da vari punti di vista. Prendendo le mosse da una visione d’insieme fornendoci poi una serie d’immagini sempre più ravvicinate, ci conduce cosi vicino alle stelle che quasi ci sembra di poterle stringere in pugno, per poi riposizionarle di nuovo in cielo, essendo ora in grado di comprendere meglio la nostra posizione tra di esse. Il libro si apre con una breve descrizione dell’evento che diede vita al nostro Universo, il Big Bang, e passa a descrivere la natura della sua progenie, le stelle: che co sa sono, perché risplendono e come possono esistere per tempi così immensamente lunghi.
Ce ne presenta poi i numeri e le misure: a quali distanze si trovano, come si raggruppano (dalle semplici coppie alle galassie che ne contengono miliardi) e con quali accorgimenti riusciamo a scoprirne le specifiche caratteristiche. Con il passo successivo, siamo in grado di spingere lo sguardo nelle profonde viscere del Sole, aiutandoci a capire le differenze fisiche esistenti tra le stelle e la vasta gamma delle loro proprietà.
Arrivando infine alla Terra, possiamo apprezzare l’importanza delle stelle per la vita umana, constatando come ce ne siamo serviti per inventare miti e leggende e per scoprire la nostra collocazione nel tempo e nello spazio.




376: UFO perché

La psicologia, la psicoanalisi, l’ufologia, l’archeologia, l’etnologia, la macrobiotica, lo yoga, la mitologia, sono discipline che negli ultimi anni hanno colpito l’immaginazione dei mondo intero: le ricerche dei dilettante sono diventate scienza, la scienza dello specialista si è fatta hobby interessante e piacevole.
I volumi di questa collana vogliono compiere la saldatura fra le conquiste del pensiero e le tecniche dell’Uomo; intendono costruire un mosaico in cui accanto alle conoscenze acquisite trovino collocamento le cosiddette “avventure” dell’ignoto. Ogni volume presentato è scritto da uno specialista della materia in forma chiara e accessibile a tutti.

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377: Il grande orologio solare del Planetario(di Ravenna)

Descrizione e uso del grande quadrante solare, inaugurato il 13 dicembre 1997, curata dal progettista e realizzatore, Mario Arnaldi.

Contiene il saggio: “Il tempo a Ravenna” di Franco Gàbici.

Il testo è stato utilizzato nella sezione il grande orologio solare del sito del Planetario di Ravenna.

La versione digitalizzata si trova nelle "Piccole Guide del Planetario di Ravenna"




378: Il Planetario di Ravenna

Prima monografia della collana del Sistema Museale della Provincia di Ravenna.
Nel descrivere le attrezzature del Planetario e il loro utilizzo l'autore, Franco Gàbici, svolge una chiara, semplice ed essenziale divulgazione sugli oggetti del sistema solare e sull'astronomia che coinvolge la nostra vita quotidiana.

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379: L'universo

Questo libro è l’ideale continuazione del volume Le ultime scoperte astronomiche apparso nei 1956. Qui, i più grandi astronomi oggi viventi raccontano al lettore le loro ultime scoperte su un problema affascinante: la forma e il destino dell’universo. L’enorme massa di stelle che ci sovrasta si stende all’infinito oppure a un certo punto si arresta? Il cosmo è sempre esistito oppure ci fu un attimo in cui fu creato? L’universo è statico oppure in continua evoluzione? Ecco alcune delle domande a cui gli scienziati che hanno collaborato alla stesura di questo libro cercano di rispondere con la massima semplicità e con la più rigorosa precisione. Dice Amleto: «Non c’è vera grandezza senza un grande argomento». I lettori di questo libro non potranno negare la grandezza dell’argomento qui trattato. Nel destino dell’universo, infatti, si assommano tutti i problemi, quelli umani, quelli scientifici, quelli metafisici. Intere galassie che si scontrano, stelle che nascono e muoiono, atomi che si trasformano nelle fornaci stellari, luci che saettano per infiniti spazi: questi i principali personaggi usati dai nostri astronomi. Tale gigantesco armamentario è messo in azione per soddisfare la fondamentale curiosità dell’uomo, quella che vorrebbe sapere com’è stato creato il mondo e a quale destino stia correndo incontro.




380: La vita sul pianeta Marte

La notte del 23 agosto 1877 Giovanni Virginio Schiaparelli puntò verso Marte il telescopio con cui stava osservando il cielo dalla cupola dell’Osservatorio Astronomico di Brera a Milano. Sul pianeta scoprì continenti, mari, isole, canali, calotte polari; salendo in groppa all’Ippogrifo, per usare una sua metafora, arrivò ad ipotizzare l’esistenza di esseri intelligenti, i “marziani”, che su Marte abitavano e avevano progettato e costruito il sistema di regolazione delle acque che provenivano dallo scioglimento delle nevi dei poli.
Fino al 1910, quando svanì la speranza di trovarvi l’evidenza della vita, Marte fu l’oggetto più osservato del cielo. In occasione del restauro della cupola e del telescopio di Schiaparelli si ripropongono tre articoli pubblicati dall’astronomo milanese sulla rivista Natura ed Arte. In essi Schiaparelli descrive, in maniera sistematica ma sintetica, e con un linguaggio non specialistico, i risultati certi acquisiti nell’osservazione dei pianeta e le loro possibili interpretazioni.

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