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1511: Maxwell e la fisica classica

Attraverso l’opera e gli scritti di James Clark Maxwell — dagli studi giovanili sugli anelli di Saturno alla unificazione dei fenomeni ottici elettrici e magnetici — l’autore avvia ad una comprensione storicamente determinata della fisica dell’Ottocento.
Una scienza che con le sue leggi, il suo metodo, i suoi paradigmi è stata a fondamento non solo dello sviluppo industriale, ma anche di tanta parte della cui tura di questi ultimi due secoli.




1512: Alla scoperta dell'antico Egitto

Nell’arco di molti secoli, all’antico Egitto, civiltà ricca di un fascino misterioso, si sono rivolti conquistatori, turisti e archeologi, attratti dai più diversi interessi. Molti di essi, sospinti da una sfrenata speculazione, si comportarono da autentici predatori degli eccezionali tesori riportati alla luce; altri invece s’impegnarono nello studio di una “scoperta” tutta scientifica di questa terra.
Il presente libro ricostruisce la storia delle ricerche dagli antichi scrittori come Erodoto e Diodoro ai primi viaggiatori dell’epoca moderna come Greaves e Bruce, passando poi in rassegna l’opera dei pionieri dell’egittologia come Champollion, Belzoni e Petrie per giungere fino agli archeologi dei nostro tempo. È il racconto vivacissimo di una lunga, splendida, affascinante avventura.

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1513: Astronomia infrarossa

Il cielo appare diverso a seconda degli occhi che l’osservano, cioè a seconda degli strumenti che vengono impiegati, sensibili a zone differenti dello spettro elettromagnetico.
Ciò permette di associare le astronomie fuori del visibile a differenti momenti della vita dei corpi celesti.
L’astronomia infrarossa si occupa del debole calore emanato dalle grandi distese di polvere interstellare: enormi quantità di materia che lentamente collassa a formare embrioni di stelle, le protostelle e che si dipana nel cielo sfuggendo da stelle morenti.
L’intero cosmo è immerso in un “bagno” di luce infrarossa la cui origine risale alla grande esplosione iniziale, quando il mondo nacque.
Questo libro, scritto da due protagonisti delle ricerche nell’infrarosso, si propone di dare una visione organica di questa astronomia fuori dei visibile.
Gli autori conducono il lettore lungo un itinerario che muove dal sistema solare fino ai remotissimi quasar e oltre ancora allontanandosi nello spazio per risalire nel tempo.
Tracciare una mappa dell’universo primordiale e individuare le protostrutture che brillarono all’origine dei mondo è il proposito di questi nuovi archeologi dei cosmo.




1514: Alla ricerca dei Maya

Verso la metà dell’Ottocento, dei Maya non si conosceva neppure il nome; gli eruditi erano convinti che gli amerindi discendessero dalle tribù d’Israele, dai Fenici, dagli Egizi o dagli Scandinavi, e che non avessero mai avuto una propria, originale civiltà.
La scoperta dei Maya, dei loro splendidi monumenti, della loro raffinata cultura è dovuta al coraggio, all’intuito e all’abilità di due straordinari personaggi, di cui Von Hagen ricostruisce con passione la vita e le avventure: l’avvocato newyorchese John Lloyd Stephens e l’architetto e disegnatore britannico Frederick Catherwood, che già avevano sperimentato l’emozione di lunghi viaggi nelle regioni dei Nilo, dell’Arabia Petrea e della Terrasanta.
Dal loro incontro fortuito nasce il progetto di un’esplorazione nell’America Centrale, che attraverso mille fatiche e pericoli li porterà a entusiasmanti scoperte (documentate dai disegni che Catherwood eseguì sul posto). La grande impresa spianerà la via agli studi archeologici e storici su quelle antiche e ricchissime civiltà.

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1515: Sull'orlo dell'infinito

Le idee attualmente accettate della fisica e della cosmologia moderne, anche se fondate, sono pur sempre controverse, e lasciano intravvedere universi paralleli.
Al di là di Einstein, che già aveva rivoluzionato e deformato la limpida e ordinata concezione dell’universo di Newton, oggi emergono concetti fuori dall’ordinario, come quello di “singolarità”, e di “singolarità nuda” (ovvero non mascherata, non ricoperta da un buco nero), un non-luogo in cui tutte le leggi note sono sospese. È certo che queste regioni dell’universo in cui la forza gravitazionale è così enorme da mettere in pericolo tutte le leggi e le strutture conosciute (dallo spazio al tempo, al rapporto di causa-effetto), in cui una massa di materia può crearsi o annullarsi, sono regioni in cui veniamo condotti sull’orlo estremo dell’infinito.
Un libro affascinante per tutti i lettori che, anche senza avere una preparazione specifica in matematica e in fisica, vogliano far spaziare la loro duttile immaginazione oltre i confini
del mondo conosciuto.




1516: Icehenge

L’umanità ha ormai colonizzato gran parte del sistema solare ma la scienza si è spinta oltre, ed ha scoperto il segreto della longevità. Ma se la durata della vita umana ora si estende a dismisura, la memoria si sgretola, incapace di reggere al peso del secoli: solo i ricordi più recenti sopravvivono, mentre gli eventi più remoti sono perduti per sempre. Il passato è solo una serie di frammenti che si integrano a fatica nell’esperienza personale, e rivivono come sogni e fantasie di identità precedenti. Non è solo la memoria individuale a spegnersi nei nuovi ritmi vitali, ma anche quella collettiva: una sorta di amnesia sociale dove gli eventi storici non lasciano tracce. In questo scenario s’intrecciano, a distanza di secoli, le vicende di tre straordinari protagonisti, animati dagli stessi ideali e dall’appassionata ricerca della verità: Emma Weil, una biologa che partecipa alla sanguinosa ribellione di un gruppo di coloni marziani, e ad un folle progetto di viaggio interstellare; Hjalmar Nederland, un archeologo che cerca di riportare alla luce quegli eventi ormai dimenticati, inseguendo nel desolato paesaggio marziano i fantasmi dei passato; Edmond Doya, che dedica la sua vita al tentativo di svelare il mistero di Icehenge, l’immensa costruzione formata da decine di monoliti di ghiaccio, scoperta dalla prima spedizione umana su Plutone, forse un enigma generato dagli stessi eventi vissuti da Emma Weil e riscoperti da Hjalmar Nederland. Icehenge è un monumento inesplicabile, edificato per scopi ignoti in un passato altrettanto ignoto, il cui disegno ripropone il mistero di Stonehenge. Ma qual è il segreto racchiuso nei monoliti di ghiaccio ai confini del sistema solare?

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1517: La scoperta delle particelle subatomiche

In questo libro ci sono due momenti divulgativi brillantemente interconnessi. Il primo è la cronaca dei fatti chiave della fisica di questo secolo che hanno portato alla scoperta dell’elettrone, del protone, del neutrone e delle altre particelle subatomiche. L’altro è una introduzione a quei fondamenti della fisica classica (meccanica, lettromagnetismo, termodinamica) che hanno avuto un ruolo in queste scoperte. I concetti fisici vengono introdotti dove sono necessari per capire il racconto storico e ogni nuovo concetto si basa sulla fisica già spiegata. Insieme a Weinberg, il lettore è testimone degli esperimenti che dissezionarono l’atomo e partecipa all’avventura intellettuale che ha rifondato la fisica del ventesimo secolo. La narrazione offre un’immagine viva degli “attori” di questa epopea.
Si potrebbe dire che Weinberg ha messo insieme un formidabile cast: J .J. Thomson, Walter Kaufmann, Ernest Rutherford, i coniugi Curie, Robert Millikan, Niels Bohr, James Chadwick, ...
Altrettanto viva è l’immagine della scena principale, il Cavendish Laboratory dell’Università di Cambridge, che Weinberg descrive come «il teatro non tanto di un assalto in massa ai segreti della natura, quanto piuttosto di una guerriglia con mezzi limitati, dove le armi erano l’intelligenza e l’audacia di alcuni individui geniali».
[indice del libro]




1518: Il dilemma nucleare

La lezione di Chernobyl nelle riflessioni del premio Nobel Carlo Rubbia. Sugli interrogativi sollevati dal più grave disastro dell’era nucleare il giornalista Nino Criscenti ha raccolto la testimonianza di uno dei maggiori scienziati del nostro tempo, una testimonianza viva, affascinante, inquietante senza essere pessimistica, soprattutto straordinariamente umana.
«Non esistono energie facili, tutte impongono un prezzo. Il problema è di scegliere e controllare le tecnologie, non di rinunciare all’energia ma di consumarla meglio preparando l’alternativa per il futuro... L’uomo ha conseguito i suoi maggiori successi scientifici e tecnologici studiando e imitando i fenomeni naturali. Perché non ispirarsi al processo energetico dell’Universo creando un Sole in laboratorio?
Con la fusione nucleare controllata, un giorno potremo disporre di energia sicura, pulita, inesauribile. Sarà questa probabilmente la risposta al dilemma energetico per il genere umano.»
Solo un rinnovato sforzo di ricerca scientifica può rispondere alle paure suscitate dallo sviluppo tecnologico incontrollato, afferma con passione Carlo Rubbia in questo libro di grande attualità e di incredibile semplicità.

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1519: Il fiume di stelle

Il romanzo è un altro tassello nella grandiosa opera di ricostruzione del nostro più lontano futuro che l’autrice è andata componendo per alcuni anni.
Questa volta il punto di partenza è l’Università di Deneb, e per la precisione la sua formidabile biblioteca, dove due giovani studenti alieni cercano materiale utile alle loro ricerche sulla passata colonizzazione umana dello spazio.
Qui vengono alla luce gli antichi documenti che narrano alcune affascinanti fasi della conquista, storie che gravitano intorno alla grande Frattura che con il suo vuoto separa interi bracci galattici.




1520: L'eredità di Einstein
l'unità di spazio tempo

L’opera di Albert Einstein, padre della teoria della relatività, si colloca all’interno di una tradizione scientifica, di uno “stile” di ricerca, che risale a Galileo e Newton.
In tale prospettiva la teoria della relatività può quindi anche venir letta come ultimo, ma non conclusivo, atto del secolare sforzo compiuto dall’uomo per riconciliare le forze apparentemente eterogenee della Natura.
Ripercorrendo le tappe fondamentali di tale pensiero, dall’unificazione dei moti celesti da parte di Newton a quella di elettricità, magnetismo e fenomeni luminosi ad opera di Maxwell, l’autore descrive con vivacità, e in maniera accessibile anche al non addetto ai lavori, la riconciliazione dei concetti di spazio e tempo che Einstein enunciò dapprima con la teoria ristretta e poi con la teoria generale della relatività.
La narrazione della vicenda scientifica si arricchisce in questo libro anche del profilo umano dei personaggi che hanno portato i contributi più significativi a quest’affascinante storia.
- indice dell'opera -

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