|
![]() |
1511: Maxwell e la fisica classica Attraverso l’opera e gli scritti di James Clark Maxwell — dagli studi giovanili sugli anelli di Saturno alla unificazione dei fenomeni ottici elettrici e magnetici — l’autore avvia ad una comprensione storicamente determinata della fisica dell’Ottocento. |
1512: Alla scoperta dell'antico Egitto Nell’arco di molti secoli, all’antico Egitto, civiltà ricca di un fascino misterioso, si sono rivolti conquistatori, turisti e archeologi, attratti dai più diversi interessi. Molti di essi, sospinti da una sfrenata speculazione, si comportarono da autentici predatori degli eccezionali tesori riportati alla luce; altri invece s’impegnarono nello studio di una “scoperta” tutta scientifica di questa terra. |
![]() |
![]() |
1513: Astronomia infrarossa Il cielo appare diverso a seconda degli occhi che l’osservano, cioè a seconda degli strumenti che vengono impiegati, sensibili a zone differenti dello spettro elettromagnetico. |
1514: Alla ricerca dei Maya Verso la metà dell’Ottocento, dei Maya non si conosceva neppure il nome; gli eruditi erano convinti che gli amerindi discendessero dalle tribù d’Israele, dai Fenici, dagli Egizi o dagli Scandinavi, e che non avessero mai avuto una propria, originale civiltà. |
![]() |
![]() |
1515: Sull'orlo dell'infinito Le idee attualmente accettate della fisica e della cosmologia moderne, anche se fondate, sono pur sempre controverse, e lasciano intravvedere universi paralleli. |
1516: Icehenge L’umanità ha ormai colonizzato gran parte del sistema solare ma la scienza si è spinta oltre, ed ha scoperto il segreto della longevità. Ma se la durata della vita umana ora si estende a dismisura, la memoria si sgretola, incapace di reggere al peso del secoli: solo i ricordi più recenti sopravvivono, mentre gli eventi più remoti sono perduti per sempre. Il passato è solo una serie di frammenti che si integrano a fatica nell’esperienza personale, e rivivono come sogni e fantasie di identità precedenti. Non è solo la memoria individuale a spegnersi nei nuovi ritmi vitali, ma anche quella collettiva: una sorta di amnesia sociale dove gli eventi storici non lasciano tracce. In questo scenario s’intrecciano, a distanza di secoli, le vicende di tre straordinari protagonisti, animati dagli stessi ideali e dall’appassionata ricerca della verità: Emma Weil, una biologa che partecipa alla sanguinosa ribellione di un gruppo di coloni marziani, e ad un folle progetto di viaggio interstellare; Hjalmar Nederland, un archeologo che cerca di riportare alla luce quegli eventi ormai dimenticati, inseguendo nel desolato paesaggio marziano i fantasmi dei passato; Edmond Doya, che dedica la sua vita al tentativo di svelare il mistero di Icehenge, l’immensa costruzione formata da decine di monoliti di ghiaccio, scoperta dalla prima spedizione umana su Plutone, forse un enigma generato dagli stessi eventi vissuti da Emma Weil e riscoperti da Hjalmar Nederland. Icehenge è un monumento inesplicabile, edificato per scopi ignoti in un passato altrettanto ignoto, il cui disegno ripropone il mistero di Stonehenge. Ma qual è il segreto racchiuso nei monoliti di ghiaccio ai confini del sistema solare? |
![]() |
![]() |
1517: La scoperta delle particelle subatomiche In questo libro ci sono due momenti divulgativi brillantemente interconnessi.
Il primo è la cronaca dei fatti chiave della fisica di questo secolo che hanno portato alla scoperta dell’elettrone, del protone, del neutrone e delle altre particelle subatomiche.
L’altro è una introduzione a quei fondamenti della fisica classica (meccanica, lettromagnetismo, termodinamica) che hanno avuto un ruolo in queste scoperte.
I concetti fisici vengono introdotti dove sono necessari per capire il racconto storico e ogni nuovo concetto si basa sulla fisica già spiegata. Insieme a Weinberg, il lettore è testimone degli esperimenti che dissezionarono l’atomo e partecipa all’avventura intellettuale che ha rifondato la fisica del ventesimo secolo.
La narrazione offre un’immagine viva degli “attori” di questa epopea. |
1518: Il dilemma nucleare La lezione di Chernobyl nelle riflessioni del premio Nobel Carlo Rubbia. Sugli interrogativi sollevati dal più grave disastro dell’era nucleare il giornalista Nino Criscenti ha raccolto la testimonianza di uno dei maggiori scienziati del nostro tempo, una testimonianza viva, affascinante, inquietante senza essere pessimistica, soprattutto straordinariamente umana. |
![]() |
![]() |
1519: Il fiume di stelle Il romanzo è un altro tassello nella grandiosa opera di ricostruzione del nostro più lontano futuro che l’autrice è andata componendo per alcuni anni. |
1520: L'eredità di Einstein L’opera di Albert Einstein, padre della teoria della relatività, si colloca all’interno di una tradizione scientifica, di uno “stile” di ricerca, che risale a Galileo e Newton. |
![]() |
| home page ARAR |
E-mail |